Non è né un miraggio, né una barriera fortificata dovuta a un delirante Vauban ecologista. Si tratta di una peculiarità geologica, una spettacolare eccezione della natura che vi attende per farvi camminare a pelo d’acqua e a contatto con una flora protetta. Questo luogo leggendario è un vero e proprio paradiso anche per chi ama praticare la raccolta dei crostacei.
Un punto esclamativo issato sulla penisola di Tréguier, il Sillon de Talbert è un lembo di terra che si protende per 3 km nel mare punteggiato da scogli. La stretta fascia di 35 metri, fatta di sabbia e ciottoli, è plasmata dalle correnti contrarie del Trieux e del Jaudy. Questa freccia minerale, oltre ad offrire un riparo a numerosi uccelli e una strada marina percorribile dagli escursionisti, protegge allo stesso tempo il canale, scivolando tra Paimpol e Bréhat. Un luogo straordinario, da tutelare nella maniera più rispettosa possibile.
Sulla strada delle leggende
Alle ragioni geologiche che spiegano la formazione del Sillon, è possibile prediligere leggende romantiche. Secondo una di queste, Merlino costruì questa via spargendo milioni di sassi per raggiungere così la fata Viviana. Secondo un’altra leggenda Morgana, sull’île de Talbert, si era invaghita di re Artù. Per raggiungerlo gettò alcune pietre sul litorale e queste si moltiplicarono in milioni di ciottoli.
Dal verde foglia al blu cielo
I curiosi della natura e gli spiriti liberi adorano questo lembo di terra ancorato nel mare. Sentirete l’odore del cardo blu, del cavolo e del ravanello marino. Vi avvicinerete agli uccelli marini che trovano qui un ambiente ideale per nidificare. Fraticelli, chiurli, voltapietre, cormorani, ecc. posano le loro zampe su quest’area protetta. Il Conservatoire du Littoral svolge in questi luoghi lavori atti a limitarne il degrado.
Lo sapevate?
Perché il goémon sui cavolfiori?
Il goémon raccolto sulle ampie spiagge, viene sparso sui campi in aprile e in autunno per mantenere l’umidità del suolo. Nei pressi del Sillon du Talbert, apporta potassio ai cavolfiori, conferendo loro un aspetto generoso e immacolato.
Prendete i cestini!
Seguendo il ritmo delle maree, alcuni “contadini del mare” vengono ancora a raccogliere il goémon per ammendare i terreni. Sulla zona del litorale esposta all’azione delle onde, i raccoglitori di crostacei prediligono i frutti di mare: vongole, tartufi di mare, gamberetti, granceole, ecc. Se volete tentare la fortuna, potrete avere qualche consiglio dai raccoglitori di molluschi che però non riveleranno nessuno dei loro segreti…