Che gioia raggiungere questa dolce oasi! La serenità distillata da questo fazzoletto di terra che costeggia l’Aulne in un ultimo meandro invita alla meditazione. Non c’è da stupirsi che i benedettini e San Guénolé ne siano stati sedotti! Tanto più che una bella vegetazione completa lo scenario che si dispiega da Châteaulin a Landévennec.
Nel Parco Naturale Regionale della Bretagna, il percorso turistico dell’Aulne marittima si snoda tra brughiere boscose, dolci pendii, greti e tesori del patrimonio. Abbinare l’auto con escursioni a piedi permette di ammirare paesaggi diversi, passeggiare per un borgo o degustare una crêpe.
Tra i villaggi e i borghi che testimoniano la storia della valle, Le Faou è un must. Questa cittadina pittoresca riunisce belle case in aggetto del 16° secolo, una chiesa dall’elegante campanile rinascimentale e un porto. Vicino al villaggio, la chiesa di Rumengol sorge sui resti di un altare druidico.
Tra cielo, terra e acqua
Sull’altra sponda, ancorata al termine della rada di Brest, Landévennec splende su uno sperone roccioso. Tra gli alberi, l’adorabile villaggio si estende della vecchia abbazia alla chiesa del 17° secolo, da cui si gode di una splendida vista sulle anse del fiume, sull’isola di Térénez e sul romantico cimitero delle barche. Agli avamposti della penisola di Crozon, riparato dai venti, il sito gode di un clima particolarmente mite.
Benedetto dalla natura
Questo angolo di paradiso fu scelto da San Guénolé per fondare, verso il 485, il più antico dei santuari bretoni. Della sua struttura, restano magnifiche testimonianze dei secoli 11° e 12°. Alte mura, basi di colonne e tracce della navata sono sopravvissuti al tempo e alla Rivoluzione. Ai margini del sito, il Museo della vecchia abbazia racconta la storia di questo luogo di grande interesse estendendo le sue mostre ed animazioni alla costruzione della Bretagna.
Nel 1958, i benedettini hanno trovato a Landévennec un nuovo monastero, costruito in pietra di Logona, 500 m sopra il vecchio. Dal frutteto all’accoglienza dei visitatori, svolgono serenamente le loro attività.
Una vegetazione quasi mediterranea
Dal parco dell’abbazia, profumi che evocano il sole, sorprendenti a queste latitudini, inebriano le vostre passeggiate. Cipressi di Lawson, palme e allori prosperano in un microclima eccezionale. Inoltre fichi, mimose e camelie fioriscono lungo i sentieri. Un bouquet di emozioni!